Capodanno con il cane
Pubblicato da Gaia Sancesario in Consigli Utili · 31 Dicembre 2019
Con gli anni è cresciuta molto l’attenzione rivolta al tema dei botti di Capodanno ed il cane, ma non solo. Questo processo di sensibilizzazione, di pari passo con la sempre maggior inclusione del cane all’interno della famiglia, è avvenuto per le conseguenze del Capodanno che ogni anno si registrano a carico dei nostri amici a 4 zampe, ma anche per una più fruibile e maggior informazione.
Per questo, prima di elencare una serie di consigli utili a gestire l’ultima notte dell’anno, se condividiamo la vita con una cane, è bene approfondire cause ed effetti dei fuochi d’artificio.
L'udito del cane è il secondo senso più sviluppato, dopo l’olfatto. I cani, possono sentire suoni fino a 4 volte più lontano e percepire vibrazioni ed ultrasuoni fino ad oltre il doppio rispetto a noi. Per questo motivo i fuochi d’artificio possono provocare non solo danni all'udito, ma anche: paura, fobie, tremori, tachicardia, vomito, diarrea, infarti.
Ogni anno si registrano centinaia di casi di morte e smarrimenti, in quanto molti cani, lasciati in giardino, fuggono presi dal panico. Ma attenzione, questo potrebbe accadere anche durante una semplice passeggiata, in mancanza di alcuni accorgimenti, o se si lascia il cane libero negli orari in cui gli spari dei botti possono avere una maggior cadenza.
Per questo motivo, ogni cane va tutelato, che ci sia già la consapevolezza di una paura oppure no.
Ma come può svilupparsi una paura o fobia ai forti rumori?
Sicuramente, cuccioli e cani giovani (adolescenti) vanno tutelati maggiormente, poiché più sensibili agli stimoli esterni in generale.
La Dott.ssa Barbara Gallicchio, Medico Veterinario Comportamentalista ci dice:
“Le paure verso i forti rumori appaiono irrazionali (al cane non è capitato nulla di male in coincidenza del rumore) ma sono progressive, nel corso della vita e, se inizialmente sembra poterle gestire, con il passare degli anni le cose vanno sempre più fuori controllo.
E' importante infatti sottolineare che i cuccioli non nascono con queste paure e che si sensibilizzano nel tempo: all'inizio, già da quando hanno pochi mesi, sembrano leggermente perplessi e a disagio, come preoccupati, per il rumore percepito e si guardano intorno alla ricerca della fonte (e della spiegazione) mentre intorno a loro, gli altri cuccioli continuano a giocare come se - e in effetti è proprio così - non fosse accaduto nulla.
Mano a mano che il tempo passa e le esperienze sonore si avvicendano, ogni volta che provano ansia, un'emozione a connotazione fisicamente negativa, che sia nei cani sia nelle persone, ci fa stare male (alterazioni di tipo neurale, fisiologico, endocrino si concretizzano nella sensazione di angoscia), cominciano ad anticipare questo stato emotivo fortemente negativo (ora possiamo parlare di paura) e il limite di soglia al quale risponderanno sperimentando paura si abbassa un pochino. Se gli eventi sono molteplici, non ci vuole molto perchè si verifichi la sensibilizzazione e, a questo punto, la reazione dell'animale diventa immediata.
Per questo, per lo sviluppo evolutivo degli stati emotivi, il primo Capodanno della vita non è quasi mai terrifico, e il cane è come in "stand by" durante le esplosioni dei botti, mentre assorbe ed elabora le esperienze emotive che sta vivendo.
Da allora in poi, in dipendenza dal make-up genetico dell'individuo ( la paura dei rumori è molto più facile nei cani appartenenti al gruppo dei conduttori delle greggi -nei quali si è individuato anche un gene candidato responsabile della ipersensibilità- nei cani da caccia e da quelli delle razze da compagnia; molto più raro nei molossoidi, nei veri mastini, nei guardiani del bestiame), e dalla caratterizzazione ambientale delle vicende individuali, la risposta diventa sempre più rapida e violenta fino ad arrivare alle vere fobie.
La differenza fra paure e fobie è che le prime sono commisurate all'entità e alla vicinanza degli stimoli che le provocano, alla loro durata e violenza, mentre le seconde sono caratterizzate da una risposta totale, completamente irrazionale, profonda, violenta e indipendente da vicinanza ed entità del rumore. Per fare un esempio, un cane che ha paura dello sparo, per un singolo colpo in lontananza si preoccupa e basta, mentre il paziente fobico anche per un piccolo rumore del tipo per lui terrifico, avrà sempre una risposta comportamentale violenta, di sottrazione e fuga o, non potendosi allontanare, tenterà di nascondersi nel posto più sicuro e meno rumoroso (in casa, la stanza da bagno è spesso quella prescelta proprio per le pareti piastrellate e le piccole finestre).
Spesso un cane pauroso diventa fobico a seguito di un evento violento cui non ha potuto sottrarsi (è scoppiato un botto fortissimo mentre era sul terrazzo).
Tra i fattori contestuali importantissimi c'è il proprietario: la sua presenza, la sua capacità di rassicurare e confortare il cane (e questo dipende molto da quanto il cane si fida e affida), la protezione ambientale che è in grado di offrire, per minimizzare l'esperienza traumatica.
Dunque, è particolarmente vitale adoperarsi fin dal primo Capodanno, mettendo in atto tutti i sistemi per minimizzarne le caratteristiche di violenza e imprevedibilità. Potrebbe essere solo l'inizio.”
E' importante infatti sottolineare che i cuccioli non nascono con queste paure e che si sensibilizzano nel tempo: all'inizio, già da quando hanno pochi mesi, sembrano leggermente perplessi e a disagio, come preoccupati, per il rumore percepito e si guardano intorno alla ricerca della fonte (e della spiegazione) mentre intorno a loro, gli altri cuccioli continuano a giocare come se - e in effetti è proprio così - non fosse accaduto nulla.
Mano a mano che il tempo passa e le esperienze sonore si avvicendano, ogni volta che provano ansia, un'emozione a connotazione fisicamente negativa, che sia nei cani sia nelle persone, ci fa stare male (alterazioni di tipo neurale, fisiologico, endocrino si concretizzano nella sensazione di angoscia), cominciano ad anticipare questo stato emotivo fortemente negativo (ora possiamo parlare di paura) e il limite di soglia al quale risponderanno sperimentando paura si abbassa un pochino. Se gli eventi sono molteplici, non ci vuole molto perchè si verifichi la sensibilizzazione e, a questo punto, la reazione dell'animale diventa immediata.
Per questo, per lo sviluppo evolutivo degli stati emotivi, il primo Capodanno della vita non è quasi mai terrifico, e il cane è come in "stand by" durante le esplosioni dei botti, mentre assorbe ed elabora le esperienze emotive che sta vivendo.
Da allora in poi, in dipendenza dal make-up genetico dell'individuo ( la paura dei rumori è molto più facile nei cani appartenenti al gruppo dei conduttori delle greggi -nei quali si è individuato anche un gene candidato responsabile della ipersensibilità- nei cani da caccia e da quelli delle razze da compagnia; molto più raro nei molossoidi, nei veri mastini, nei guardiani del bestiame), e dalla caratterizzazione ambientale delle vicende individuali, la risposta diventa sempre più rapida e violenta fino ad arrivare alle vere fobie.
La differenza fra paure e fobie è che le prime sono commisurate all'entità e alla vicinanza degli stimoli che le provocano, alla loro durata e violenza, mentre le seconde sono caratterizzate da una risposta totale, completamente irrazionale, profonda, violenta e indipendente da vicinanza ed entità del rumore. Per fare un esempio, un cane che ha paura dello sparo, per un singolo colpo in lontananza si preoccupa e basta, mentre il paziente fobico anche per un piccolo rumore del tipo per lui terrifico, avrà sempre una risposta comportamentale violenta, di sottrazione e fuga o, non potendosi allontanare, tenterà di nascondersi nel posto più sicuro e meno rumoroso (in casa, la stanza da bagno è spesso quella prescelta proprio per le pareti piastrellate e le piccole finestre).
Spesso un cane pauroso diventa fobico a seguito di un evento violento cui non ha potuto sottrarsi (è scoppiato un botto fortissimo mentre era sul terrazzo).
Tra i fattori contestuali importantissimi c'è il proprietario: la sua presenza, la sua capacità di rassicurare e confortare il cane (e questo dipende molto da quanto il cane si fida e affida), la protezione ambientale che è in grado di offrire, per minimizzare l'esperienza traumatica.
Dunque, è particolarmente vitale adoperarsi fin dal primo Capodanno, mettendo in atto tutti i sistemi per minimizzarne le caratteristiche di violenza e imprevedibilità. Potrebbe essere solo l'inizio.”
Passiamo ora alla parte più pratica di questo argomento: quali precauzioni possiamo mettere in atto e cosa possiamo fare l’ultimo dell’anno per tutelare e supportare al meglio il cane.
Ovviamente, qualora il vostro cane dimostri una paura incontrollata o addirittura una fobia, la prima cosa da fare, con il nuovo anno, sarà rivolgervi ad un istruttore in riabilitazione comportamentale e/o ad un medico veterinario comportamentalista, per arginare il problema o prepararvi comunque meglio ad affrontare il prossimo Capodanno.
- Fai l'ultima passeggiata nel primo pomeriggio, evitando quella serale. Scegli un luogo nel verde lontano da eventuali rumori forti. In questo modo il tuo cane potrà rilassarsi. Se non sei sicuro che il tuo cane torni al richiamo o possa fuggire, non scioglierlo.
- Non lasciare il tuo cane solo a casa e, se vive in giardino, permettigli di entrare in casa già dal pomeriggio. Un cane è parte della famiglia ed è una responsabilità. Trascorrere questa festività insieme a lui non è una rinuncia, ma un dovere ed un valore aggiunto.
- Prepara l'ambiente: alza il volume della tv o musica, mettendo qualcosa che sia di sottofondo e rilassante e chiudi finestre e persiane. Puoi preparare un giaciglio in una stanza, quella che ti sembra più protetta dai rumori esterni, mettendo delle coperte pesanti sopra il kennel, se il cane lo utilizza, o su di un tavolino, sotto il quale mettere la cuccia. Gli strati di stoffa pesante aiuteranno ad attutire i rumori.
- Prova a distrarre il cane, se questo è possibile, facendo un gioco che conosce e di suo gradimento, o lascia che si rilassi da solo con uno snack a lunga durata, come masticativi naturali a base di carne essiccata o kong ripieno. Non forzarlo a giocare o a mangiare, qualora non avesse voglia. La masticazione contribuisce al rilascio di endorfine ed agisce da anti stress.
- Lascia che il tuo cane riposi o si rifugi dove si sente più sicuro senza forzarlo a stare in altri posti. Puoi provare a posizionare la sua cuccia in un luogo lontano da finestre o altri elementi di disturbo, in una stanza maggiormente protetta dai rumori esterni. A volte i cani si rifugiano in bagno, poiché le piastrelle attutiscono maggiormente i rumori. Se il cane desidera la tua vicinanza, invitalo a sdraiarsi a fianco a te sul divano o posizionando la cuccia nella stanza in cui sei presente anche te.
- Utilizza la musicoterapia per cani per coadiuvare il rilassamento ed il sonno. La musica agisce sul sistema nervoso dei cani, andando a stimolare quelle che noi umani definiremmo endorfine, sostanze rilasciate dal cervello che creano benessere e abbassano gli indici di stress. Lo studio più accreditato sulla relazione tra cani e musica lo si deve ad una musicista statunitense, Lisa Spector, autrice di una serie di CD. La Spector ha concepito le sue composizioni basandosi su studi di psicoacustica dell’otorinolaringoiatra Alfred Tomatis, per ottenere brani che avessero effetti positivi sui cani. Su Youtube si trovano diversi brani di musica rilassante per cani, mentre al seguente link è possibile trovare la musica di Lisa Spector: Musica rilassante per il mio cane
- Qualora non la utilizzassi già, per il prossimo anno puoi munirti di Thundershirt©, una maglietta di cotone morbido aderente che, indosso al cane, fornisce una costante ma dolce pressione sul torace del cane, producendo gli stessi effetti della digitopressione. Questo aiutando il cane a “sentirsi” in un momento di paura e a gestire dunque meglio la propria ansia. Un semplice esempio del suo funzionamento, per comprendere meglio l’idea da cui parte la Thundershirt©, è l’effetto calmante e confortante che può avere l’abbraccio fra essere umani.
- Oggi ci vengono in aiuto la floriterapia, fitoterapia, prodotti a base di feromoni dell’appagamento (Adaptil©), ed, in casi particolori, i farmaci. Consultati con il tuo medico veterinario, meglio ancora se esperto in comportamento, per valutare se il tuo cane necessiti di un supporto anche di questo tipo.
- Ultima, ma non meno importante indicazione, è di essere presente fisicamente ed emotivamente per il tuo cane. I cani percepiscono le nostre emozioni. Mostrati sereno, calmo e comportati come fai di solito. Le cocccole possono essere un aiuto per il tuo cane se ama riceverle o se le gradisce in quel momento: utilizza un tocco delicato e lascia che sia lui ad avvicinarsi a te, senza trattenerlo. Ricorda bene, il nostro conforto non può in alcun modo rinforzare la paura del cane. Può solo aiutarlo a gestirla!